mercoledì 1 febbraio 2017

Accordo antivitalizi: che sia la volta buona per la legge elettorale?

La bella, il brutto e i cattivi.  Quattro cattivi ragazzi che potrebbero sorreggere le quattro colonne di una nuova stabilità per l’Italia. L’incertezza aperta dalla vittoria del "no" al referendum può essere risolta il 27 febbraio da un accordo dei quattro su una legge elettorale davvero in grado di dare stabilità e prospettive di governo.



Con un accordo che è suonato alla vecchia politica come un colpo di mano, Lega, Fratelli d’Italia e Pd si sono uniti alla richiesta di M5S affinché entro meta marzo la Camera dei Deputati voti in via definitiva una nuova legge elettorale. A questo fine sarà necessario che la commissione affari costituzionali trovi l’accordo su un testo entro il 27 febbraio.
Il dibattito si sposta dunque sulle proposte depositate e non si può non rilevare come nessuna di esse, tranne forse il Matterellum prospetti la possibilità di risolvere i due massimi problemi: trovare soluzioni compatibili tra Camera e Senato e portare un sistema tripolare ad esprimere una maggioranza di governo coesa e stabile.


Le proposte in campo vanno dal Mattarellum appunto al Consultellum 5 Stelle, al Lauricellum su cui Repubblica oggi spende una fiche perché ovvio crea nuovi spazi alle formazioni minoritarie quale si avvia ad essere la cosa di D’Alema. Si registra a questo proposito la boutade di Emiliano:

"Renzi ha sbagliato non solo tutto il resto, ma anche a fare legge elettorale. E ci ha portato, attraverso la Corte costituzionale, alla prima Repubblica".

Il magistrato pugliese dimentica che il caos elettorale rimanda al Porcellum alla sua intriseca incostituzionalità e alla sentenza relativa,  non certo a Renzi. Semmai Emiliano si interroghi su politici che puntando a preparare a Renzi la trappola referendaria hanno lottato nei media contro provvedimenti da loro stessi votati.

A che vale? è chiaro a tutti che quest’Italia su cui si addensano le nuvole sempre più scure di una nuova crisi dello Spread sia figlia del No e dei molti cattivi maestri della lottizzazione consociativa e partitocratica.

Si segnala in questo quadro il monito di Napolitano a fermare le macchine e puntare alla fine ordinata della legislatura.

«Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale.»

Ha probabilmente a cuore l’unità del PD e immaginiamo veda nelle leve di sottopotere legate alla vecchia guardia una grave insidia per Renzi. Tuttavia, Presidente, auspicare la fine della legislatura non ci metterebbe a riparo di una crisi imprevista, tali e tanti sono gli incerti dell’anno.

Sul lauricellum si veda La Repubblica.
Sulle dichiarazioni di Emiliano si veda Rai News.

Monica Montanari


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