Proprio nel momento in cui i sondaggi attribuiscono a Renzi il 67% di consenso nella base del partito, lo scissionista Michele Emiliano ricorre ad argomenti davvero inusuali per spiegare il proposito di non tener conto della volontà del popolo delle primarie.
Insulta gli iscritti del PD.
Emiliano si è detto convinto che i tesserati Pd siano in maggioranza a favore di Renzi perché ambiscono a posti di potere e che, se Renzi dimettendosi perdesse il potere di fare le liste, perderebbe la maggioranza interna.
Questo il letterale riportato da Repubblica:
«...se (Ndr. Renzi) dovesse perdere la possibilità di fare le liste non so se i sondaggi lo (Ndr. Renzi) darebbero ancora in testa...»
Tombale.
Verrebbe da osservare che quando si accusano i Cinque Stelle di essere dilettanti allo sbaraglio bisognerebbe guardarsi dall’imitarli.
Emiliano rivendica di giungere tardi alla politica, intorno ai 46 anni. Si potrebbe osservare che la freschezza d’approccio ha anche i suoi lati controversi. In fondo il Governatore lo sa: la politica non è il suo mestiere e lo dimostra con il rifiuto di dimettersi da magistrato.
Emiliano è incorso nel passo falso perché forse giocato dai sentimenti quasi che i tesserati del PD non siano più i suoi compagni di partito ove insultarli rientra in un’ottica ormai chiaramente oppositiva.
L’intervista rilasciata a Sky Tg24 nasce con con tre obbiettivi di comunicazione: recuperare l’errore tattico commesso da Cuperlo ieri; tentare di attribuire la responsabilità della scissione a Matteo Renzi - insistendo sull’idea di un Renzi distruttore; far passare l’idea che Renzi è di destra.
Quanto al primo obiettivo Emiliano circoscrive quel “dimettiti subito” a un fatto meramente tecnico necessario per poter indire il congresso.
Quanto al secondo fine di far passare Renzi come “distruttore” ci troviamo di fronte un Emiliano inedito, potremmo definirlo fantasy.
Nonostante la passione di Orfini per Game of Thrones, da oggi la realtà del Governatore Pugliese sembra molto distante da quella comune.
Fuori dai Sette Regni, in Italia, il PD di Bersani prese il 25% dei voti - più o meno 8 milioni di voti - , oggi il PD di Renzi è dato al 30% e per ben due volte ha raccolto il voto del 40% dell’elettorato (13 milioni di voti nelle ultime consultazioni referendarie). Dopo aver tollerato il tradimento dell’opposizione, Renzi ha inoltre fatto un ultimo gesto di disponibilità e distensione nel nome dell’unità del partito, gesto cui è stato risposto: “dimettiti domani”.
Quanto al terzo obbiettivo - far passare cioè l’idea di un Renzi di destra - ricordiamo che fuori da Westeros, sempre qui in Italia, in Puglia per la precisione, è stato Emiliano a patrocinare il trasloco nel PD di 400 iscritti sani sani dal Centrodestra.
Monica Montanari
Fonti
Audiovideo intervista di Michele Emiliano a Maria Latella su Sky Tg24L’intervista riportata da Repubblica
I 400 del Centrodestra portati da Emiliano nel PD, su Repubblica
I voti ottenuti dal PD nelle politiche del 2013, su Il Ministero dell’Interno
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