Le mire elettorali e l’interesse dell'Italia. Quelli del no che non vogliono andare al voto rischiano di sacrificare il Paese sull’altare della politica. Di compromettere quel po’ di crescita che resta dopo l’abbandono di Renzi e di trascinarci nell’incertezza senza nocchiero. Ci vuole un colpo di reni, legge elettorale subito e voto a giugno.
Diamo uno sguardo dal ponte: da dove veniamo e dove stiamo andando. Il fiume ci parla di un febbraio 2014 in cui Renzi salì al governo con dati di fiducia dei consumatori a 97 punti con spread a 194 punti; ci mostra un novembre 2015 con spread calato a 96 punti e fiducia dei consumatori salita a 118; e, infine, proprio sotto di noi, vediamo le acque nuovamente torbide del presente con fiducia scesa di nuovo a 110 punti e spread risalito a 200 come prima dell’avvento di Renzi.
E il futuro ?
Volgiamo gli occhi in direzione della foce e vediamo le acque tumultuose di una legge elettorale incapace di fornire maggioranze, con l’Europa scombussolata dalle elezioni, la fine dell’aiuto di Draghi e i partiti incapaci di riassumere e descrivere una società ormai tanto differenziata come la nostra, governare in una grande ammucchiata che non piace a nessuno, che non decide e che non si prende responsabilità. Vogliamo questo?
O vogliamo tornare al grande movimento corale con cui gli italiani da tutta la penisola hanno preso auto e treni per far visita all’Expo, che hanno visto come Renzi e Martina seppero ribaltare quell’avventura da un fallimento annunciato a un successo? Vogliamo tornare a dare agli italiani qualcosa in cui credere? Renzi lo sa fare, lo ha già fatto.
Il capitolo Expo non è di quelli che piace a chi scrive di politica, a noi piace la lucidità di Renzi nel capire i fondamentali e il coraggio dimostrato nel mettervi mano. Ma a quanti oggi, a detta di alcuni editorialisti - si veda Stefano Folli su Repubblica - prevedono che la legislatura arrivi al suo termine naturale dobbiamo ricordare che nessuno nel Paese ha la forza carismatica e le energie per rilanciare e quantomeno non estinguere la crescita ormai debole di questo febbraio 2017.
Chi parla a nome del Paese non può non capire che non possiamo trascinarci nell’incertezza per un altro anno. Ne usciremmo con le ossa rotte.
Monica Montanari
Fonti
Renzi e il Pd al bivio sulla data del voto su La StampaFolli prevede il voto nel 2018 su Repubblica
Dati istat fiducia
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