«Anche oggi nei nostri interventi in Assemblea c'è stato un ennesimo generoso tentativo unitario. - dichiarano Speranza, Rossi ed Emiliano - È purtroppo caduto nel nulla. Abbiamo atteso invano un'assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta. È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima»
Ora il PD è nelle condizioni migliori per riprendere la corsa e andare avanti con la linearità di Matteo Renzi Segretario e Presidente del Consiglio. Non è più né l’una né l’altra cosa? Per il popolo del Sì, lo è e lo rimarrà.
Matteo Renzi si è dimesso oggi ma mai dimissioni fecero meno notizia. È saldamente alla testa del PD con tutto il gruppo che gli ha consentito di gestire e vincere questa battaglia in un gioco delle parti senza sbavature da Dario Franceschini a Graziano del Rio, a Ettore Rosato a Roberto Giachetti, a Emanuele Fiano, e ultimo ma certo non ultimo Matteo Orfini e gli altri Mattei Richetti e Ricci. Per non parlare della squadra di governo: Bellanova, Minniti, Lotti, Boschi, Padoan, Madia, Poletti. E Paolo Gentiloni! Tutti uniti, per un'Italia nuova. Grazie ancora alla Bonafé, alla Morani.
Ma un grazie sentito sentitissimo la base PD lo deve a Walter Veltroni, Piero Fassino e a Giorgio Napolitano, alla loro capacità di capire malgrado il cambiare dei tempi. Sono loro oggi a salvare il valore della tradizione del vecchio PCI perchè ne dimostrano l'intelligenza e la dedizione al Paese.
Ora il Pd, libero dalle pastoie del “no” potrà realizzare l'Italia che ha fatto intravvedere con il referendum. Ci si aspetta ad horas un'accelerazione sulla legge elettorale e su un programma che rimetta in pista il cambiamento.
Perché la sinistra è una parola senza copyright, ha ricordato oggi Matteo Renzi in apertura dei lavori della Assemblea Nazionale all’hotel Parco dei Principi. Nessuno ha l’esclusiva dei valori della sinistra e nessuno potrà sottrarre al PD tale bandiera finché questa formazione politica saprà continuare a dimostrare nel concreto la capacità di migliorare la vita delle persone.
Monica Montanari
Fonti
Dichiarazione dei tre fuoriusciti su Repubblica
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