In conto a Renzi viene messo di tutto: dal fallimento del referendum fatto naufragare dai traditori interni, alla bocciatura di leggi non bocciate, alle nuove tasse per evitare l’infrazione europea, alla nuova impennata dello spread.
È la cosa è davvero impudente. Insopportabile disonestà intellettuale di chi, dopo essere stato avvertito alla nausea dei rischi di sistema di una vittoria del “no”, ora rifiuta di assumersene la responsabilità.
Sono i fatti ad addossare ai politici del no - tutti: da Forza Italia, alla Lega, ai grillisti, ai reduci del comunismo - la colpa del disastro.
Nel 2014 quando Renzi andò al governo lo spread era a 200. È stato lui a portarlo a 95. Sparito lui torna a 200.
Le leggi di Renzi non sono state affatto bocciate e producono i loro effetti di privilegiare utenti, cittadini, correntisti e giovani in luogo delle corporazioni degli addetti ai servizi e dei garantiti.
Con Renzi l’Europa ha concesso all’Italia flessibilità, senza Renzi l’Europa non concede più nulla. Tabacchi e benzina più cari vanno attribuiti a chi con il “no” ha confermato l’idea internazionale che l’Italia sia un Paese irriformabile.
La prova sovrana? Ve lo avevamo detto che sarebbe accaduto. Ed è accaduto.
Ve lo avevamo detto che sarebbe accaduto. E avete detto che eravamo apocalittici.
Ve lo avevamo detto che sarebbe accaduto e, ora che è accaduto, come troppo spesso accade in questo Paese, contate sul fatto che una bugia ripetuta alla nausea possa diventare verità.
Con una classe dirigente irresponsabile come quella del “no” non arriveremo da nessuna parte.
Monica Montanari
Fonti e Documentazione
Lo storico dello Spread dal 2013 al 2017 su Soldi online
Leggi per nulla bocciate di Renzi nei nostri articoli:
Primi effetti della legge Madia
Le riforme del Governo Renzi
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