C’è uno scandalo di cui nessuno parla, sebbene sia sotto gli occhi di tutti. A fronte del quantitative easing e del tasso negativo concesso da Draghi alle banche un anno fa per impieghi che finanzino imprese e famiglie, ci vogliono mesi per avere un mutuo. Non stiamo parlando dei tempi necessari a certificare la solvibilità del contraente o la sussistenza di valore dell’immobile, la perizia. Bensì dei tempi intercorrenti tra la perizia e la delibera di erogazione. Come sono giustificati tempi di settimane e mesi?
Gli istituti si appellano a una generica burocrazia e alle nuove regole europee ma non ci sono storie: o gli istituti sono sottocapitalizzati - e usano la burocrazia come pretesto per erogare meno mutui nell’unità di tempo - , oppure lucrano sui tempi di intercorrenza tra richiesta del mutuo ed erogazione: tipo si fanno dare i soldi a interesse negativo poi nelle more della pratica li impiegano in bot a tre mesi.
Un motivo deve esserci e denunciarlo è cruciale.
Tempi di mesi per avere un mutuo provocano la paralisi del settore immobiliare, da quello della mediazione a quello dell'edilizia di ristrutturazione, per continuare con l’incidenza di questa tempistica sulla velocità di circolazione della moneta, sui parametri deflattivi, sulla liquidità delle famiglie, sulle possibilità di ripresa dell’economia tutta.
Nella e-news di oggi Renzi ha lanciato la battaglia per eleggere democraticamente dal basso il nuovo Presidente del Consiglio Europeo tramite la costituzione di partiti transnazionali. Se si candidasse potrebbe mettere in cima al programma l’indicazione di un tempo massimo per l’erogazione dei mutui fondiari alle famiglie. Che sia un mese e mezzo: non possono essere quattro.
Monica Montanari
Fonti e Documenti
Le facilitazioni di Draghi alle banche per finanziare imprese e famiglie su RepubblicaENews di Renzi del 21 marzo 2017
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