sabato 11 marzo 2017

Lingotto '17 sabato mattina, i politici: la Bonino e gli altri

Cosa ha detto la politica ‘sta mattina al Lingotto:
Ermete Realacci, Sandro Gozi, Roberto Moncalvo della Coldiretti, Maurizio Martina ed Emma Bonino.




Ermete Realacci 

Ha fatto sorridere la platea e l’ha intenerita ricordando Lucio Dalla e la sua Itaca «se ci fosse ancora mondo, sono pronto dove andiamo» cantava Dalla e Realacci fa questa citazione per dire forte, «c’è ancora mondo per l’Italia.»

Gozi

Ha rilanciato sulla necessità di una nuova Europa, un’Europa dove restituire primato alla politica.



 

Roberto Moncalvo 

Ha puntato il dito su burocrazia e dinamiche farraginose che hanno impedito di tradurre rapidamente in realtà i decreti e i fondi stanziati per il terremoto.

Maurizio Martina 

Ha richiamato ai valori fondativi e condivisivi del partito democratico.




Emma Bonino

Ha fatto il paiolo al PD per essere stato spesso sordo alla richiesta radicale di collaborare su temi comuni su cui invece avrebbe dovuto esserci interesse e sensibilità.

Sui temi dell’immigrazione Bonino ha sottolineato la necessità di una campagna comunicativa: degli immigrati abbiamo bisogno. Ha fatto l’esempio dei bambini degli immigrati senza i quali resterebbero senza impiego migliaia di insegnanti.

Ha additato la strada dell’integrazione, sollecitato una legge per l’accesso legale dei migranti al lavoro in Italia, e ha messo in guarda dalla creazione dell’attuale esercito di 500 mila clandestini.

Anche Bonino si associa alla richiesta di una nuova politica europea e ha sottolineato la necessità di  affrontare di petto gli egoismi politici nazionali.

Infine attenzione a dove si rimandano i migranti in forza degli accordi bilaterali di rimpatrio, attenzione alla creazione di lager.

La Bossi Fini va superata, ha ribadito con forza, e abolito il reato di immigrazione clandestina che intasa le procure.

Sul piano del fare ha citato la vasta rete laico-cattolica per  i corridoi umanitari.

Quanto alla sicurezza occorre disseccare la palude in cui fermenta l’odio e il risentimento verso il privilegio occidentale e europeo. E dunque Bonino ha ribadito la necessaria regolarizzazione dei clandestini e più responsabilità europea in Africa.





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