Ad oggi infatti “non essendosi ancora pronunciata la Corte di Cassazione in merito all’annullamento del referendum, occorre comunque procedere con gli adempimenti preparatori dei procedimenti referendari”. Questo si legge nei siti dei comuni italiani.
Il 13 aprile, ieri, tutti i comuni d’Italia da Nord a Sud hanno dovuto affiggere manifesti spendendo milioni inutilmente perché il Parlamento non ha ancora convertito in legge il decreto di cancellazione dei voucher e dunque la Cassazione non ha potuto eliminare il referendum antivoucher.
La Camera dei Deputati ha fatto la sua parte votando per la conversione ma il Senato non ha potuto ancora esprimersi. Intanto come una macchina fuori controllo per ragioni ottime e al contempo evidentemente imbecilli, i manifesti sono stati stampati e affissi con costi che è facile immaginare.
Si arriva all’assurdo di sperare che gli assessori dei paesini abbiano solo fatto finta di farlo e abbiano impiegato i costi di affissione per farsi una cena, magari una frittura di pesce. Perché lo spreco inutile è peggio del ladrocinio.
Ecco allora milioni di banconote escono dalle casse dello Stato per essere magicamente tramutate in carta straccia.
Manifesti di convocazione, plichi per residenti all’estero non diventeranno altro che questo: palle di carta da macero. Il Poligrafico dello Stato ha stampato a nostre spese carta straccia.
È sensato? Chi ne risponde? Nessuno.
Perché tutti in questo Paese si trincereranno dietro una norma, un codicillo, una decisione assembleare che non arriva.
Ecco amico del no: non volevi la responsabilità in politica? Hai votato per il no? questo è il risultato. Complimenti.
Monica Montanari
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