Lo sentite? C'è Malizia nell'aria. Malizia preelettorale. Parliamo di leggi le cui aggiustatine, rettifiche e integrazioni vengono spacciate dal Fatto come “fallimenti”, senza calcolare quanto abbiano inciso nella società italiana. Il Fatto Quotidiano non confronta il peso dell’attività riformatrice renziana, tanto pervasiva e ingente, con quello degli interventi correttivi. Sì, c’è proprio Malizia nell’aria perché un giornale “onestamente” fazioso dovrebbe dar conto del fatto che la necessità di correggere il tiro è tanto più grande quante più riforme fai e quanto più esse sono vaste.
Governi e governi del passato poco o nulla facenti per anni non correvano certo il rischio di sbagliare, mentre quelli che hanno provato davvero a metterci le mani - si veda il Governo Monti - si sono dimenticati di dettagli tipo le migliaia di esodati.
Bene, sarebbe chiusa qui se non fosse che la malizia preelettorale sta ispirando leggi orrende su cui si affannano indifferentemente tutte le forze politiche. Si vedano le quattro proposte di maggioranza e opposizione in discussione in questi giorni in Parlamento relativamente all’istituzione di una specie di albo professionale per estetisti, massaggiatori e parrucchieri con l'istituzione della patente per pettinare i capelli pena multa salatissima. Siamo in predicato di abolire ordini professionali vecchi di secoli e istituiamo quelli delle manicure. Alla faccia della competizione liberale.
Il problema è costituito dai massaggi cinesi tradizionali e da quelli con gratificazione finale. Ovvio che siano imbattibili: hanno prezzi bassi e ti fanno il raspone*. Poi ci sono i parrucchieri dedicati per le capigliature immigrate. Ci avete mai provato? Dico, avete mai addomesticato una chioma tipo ghanese? Chi vi scrive sì: è un’esperienza ai confini della realtà.
Poi ci sono quelli che ti fanno i trattamenti in spiaggia.
Insomma per gli esercenti tradizionali di questo settore, va detto, è diventata una giungla. Aiutiamoli a competere allora, togliamo tasse, se acquistano macchinari all’avanguardia; creiamo a spese statali una piattaforma dove promuovere i vari servizi nel campo della cura estetica; creiamo una facilitazione fiscale agli alberghi che si convenzionano con esercizi fitness italiani… Qualsiasi cosa ma non la vecchia risposta corporativa. Creare strozzature, richiedere carte, bolli, corsi e diplomi creerà solamente ostacoli ai nostri giovani e sposterà gli esercizi stranieri dal piano strada al primo piano degli stabili.
Che proposte di legge stupide e dannose.
Non basta infatti che non vengano approvate per non far danni. Il semplice parlare di queste pastoie burocratiche allontanerà gente dal sogno di aprire un’attività per fare nail art. Creerà negli esercenti l’illusione che le loro associazioni di categoria servano a qualcosa alimentando una mentalità corporativa e anticompetitiva.
Ok, se una fa i rasponi*, non deve poter concorrere con un’estetista normale. Ma per evitare questo non basta la vecchia legge Merlin?
Monica Montanari
* Antica pratica onanista quando elargita dal prossimo
Fonti e Documenti
I presunti disastri secondo Il Fatto Quotidiano
Le proposte di legge nel settore della cura alla persona e cosmesi su Tg Parlamento.
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