Viene superata così un’importante soglia psicologica che si accompagna ai dati positivi sulla disoccupazione mai così bassa dal 2012. E insomma in quadro di forte preoccupazione alcune politiche sono andate a bersaglio.
Ciò non impedirà a svariati settori sociali di continuare a perorare la richiesta di benefici di settore. Investimenti nella grande industria i sindacati, abbattimento del cuneo e dell’Irap la Confindustria, la preservazione dell’economia tradizionale i settori minacciati nel trasporto pubblico, nella ospitalità, nella ristorazione (si vedano le guerre contro Uber, Flixbus, l’home restaurant e la possibilità di affittare stanze per brevi periodi). Per non parlare di ampi settori della pubblica amministrazione dove si resiste su tutto: gli insegnanti che non vogliono cambiare, i burocrati che non vogliono abbandonare i metodi e le lentezze della burocrazia difensiva, i partiti che vogliono sistemi elettorali dove non perda veramente nessuno….
In questo quadro i timidi passi avanti sono un quasi miracolo che gli elettori avranno modo di rafforzare solo se alle eleezioni politiche d'autunno convergeranno in massa, con una percentuale superiore al 40%, su un partito cui intestare con chiarezza la responsabilità della cosa pubblica.
Monica Montanari
Fonti e Documenti
Sulla revisione al rialzo del Pil si veda il Sole 24 oreSulla disoccupazione scesa ai minimi dal 2012 si veda Repubblica
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